Anna Faiola – Arriverà anche domani
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Chi fa da spalla a Dio nel momento del bisogno? È questa la domanda che si pone Nick quando, per puro caso, trova un’agenda con scritto “aiutami a cambiare il mondo”. Dopo vani tentativi di aggiustare cose o persone, Nick parte per la Toscana, dove incontra Beth, una ragazza sorda che suona Mozart, e Mindy, una scrittrice che si finge scomparsa. Tre personaggi del tutto differenti, eppure, inevitabilmente destinati a legarsi. Inizia così, tra le colline senesi, il loro viaggio della speranza. Un viaggio in cui, tra personalità stravaganti e situazioni verosimili, il possibile e l’impossibile si fondono, dando il via a una grande sfida: “salvare” il mondo in nove giorni. Fatto ciò, Dio, riuscirà a riposarsi?
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Descrizione
Anna Faiola, classe 1993, nasce a Napoli e completa gli studi in giurisprudenza con una tesi in filosofia del diritto. Nel 2018, pubblica il suo primo romanzo: Ho chiesto rifugio al mondo (Edizioni La Gru), cui è riconosciuto il Premio Caivano 2019, e nel 2020, il suo primo racconto: Sono Aisha, e sono nera nera (Racconti Campani – Historica Edizioni). Da sempre in prima linea per la tutela dei diritti umani e la salvaguardia dell’ambiente.
Federica (proprietario verificato) –
Un libro che lascia senza fiato, in cui spiccano creatività ed empatia. Narra del viaggio che tre ragazzi decidono di intraprendere un po’ a caso, ma forse farebbe più giusto dire “un po’ a fato”, tra le colline toscane. Il motivo o il fine lo si conosce insieme ai protagonisti; ci si avvicina con loro per la prima volta a tematiche e mondi di cui si parla tanto, ma che sono visti quasi con diffidenza: dalla salvaguardia degli animali e dell’ambiente all’amore d’altri tempi, con tutte le bellezze e i dolori che ne derivano. I tre, un po’ “stravaganti”, hanno ognuno delle particolarità, diremmo dei limiti, ma da cui traggono risorsa; gli stessi “limiti” che si rivelano essere le chiavi per aprire le porte che gli si presenteranno. Dal ritmo scorrevole e incalzante, scandito da incontri con personaggi che impersonificano quelle che sono le problematiche etiche e morali che connotano il nostro mondo. Alternanza di presa di coscienza delle difficoltà e di momenti colmi di speranza. E poi bellezza, descrizioni di paesaggi, campi o monumenti con un’attenzione non indifferente al lato storico. E la fine? “Ti è piaciuta? Non ti è piaciuta?”. Posso dire solo “fiato sospeso.” Le pagine sono come un grande banchetto con tante cose buone da assaggiare, da assaporare o ingurgitare, dipende da cosa pensi di aver bisogno o di volere in quel momento, da cosa il tuo corpo, in questo caso la tua mente, è capace di trattenere. Alcuni piatti sappiamo subito essere i nostri preferiti, altri dobbiamo assaggiarli con un po’ di sforzo, all’inizio non ci attraggono, ma poi ne scopriamo il perché e lo facciamo nostro, un altro ancora ha una nota speziata per cui lo mettiamo da parte, ma a fine pasto siamo pronti a recuperarlo e a capire quel sapore da quale terra lontana arrivi. È un romanzo “importante” fino alla fine. Mai scontato, sempre sorprendente, lascia tanto su cui pensare, ragionare; un romanzo che arriva al cuore. A mio parere, va riletto in vari periodi della vita.