Descrizione
Domenico J. Esposito è autore dei romanzi La Città dei Matti (Mon&editori, 2009) e di Sia fatta la mia volontà – Qui nel mondo (Tempesta Editore, 2011). Ha collaborato con giornali locali e gestisce un blog che prende il nome del suo primo libro. Nel 2016 pubblica il romanzo Il Mondo Malato con Eretica Edizioni, dal quale è stata tratta l’omonima canzone interpretata dal cantautore Ivan Romano e reperibile su Youtube. Il Romanziere è la sua quarta opera.
Ivan –
Complimenti Domenico i tuoi Romanzi sono molto reali, mi piace come scrivi e continua sempre ad emozionarci…
Enza –
Il Romanziere mi è piaciuto. E’ profondo e vero ma, nel contempo, gradevole alla lettura. Denuncia una realtà pesante, quella di chi scrive per amore, perché la scrittura è terapeutica, è vita, ma non è apprezzato o almeno considerato, perché non sta negli schemi della società dell’immagine, non è modaiolo, non partecipa e diffonde bugie e bufale su di sé e sugli altri. Anzi, grazie alla straordinaria “medicina” umana senza chimica, la scrittura appunto, continua ad avere la forza, il coraggio, la voglia di combattere, naturalmente con le armi della parola. In una fase storica in cui per avere successo bisogna essere ignoranti, maleducati, sguaiati, un libro scritto con un linguaggio sobrio mi sembra straordinario. Naturalmente nel libro ci sono pagine davvero pregevoli, penso a quelle sulla noia, sull’amore per il proprio paese…ma, vi invito a leggerlo. Ne vale la pena.
Chiara –
Era da un po’ che non leggevo un romanzo davvero interessante. Ho scoperto questo autore immenso per caso, un pomeriggio di gennaio, e me ne sono innamorata. Donato Bratti, il protagonista, è uno-scrittore , nessuno e centomila. I suoi dissidi, le sue paure, i suoi silenzi, le sue lotte , raccontano le difficoltà di chi prova in tutti i modi a realizzare i propri sogni in una società che raramente lascia spazio alla particolarità, e la costanza di una persona capace nonostante tutto di (in)seguirsi attraverso un percorso intimo e personale in cui si piange e si ride senza il timore di mostrarsi imperfetti e dunque umani. Quanto è difficile rimanere se stessi in una realtà all’avanguardia dominata dalla fretta, e sempre meno introspettiva? Quanto coraggio ci vuole per non gettare mai la spugna di fronte a niente e a nessuno? Donato Bratti se lo domanda costantemente. Lo fa per sé e per gli altri. Inciampa, sbaglia, sdrammatizza sulle difficoltà del mondo dell’arte, si arrabbia – come quando è costretto a dover gestire i social network per questione di marketing lui che tutto è fuorché un fashion blogger- ma non demorde. Nei suoi silenzi, nelle sue riflessioni, nelle parole espresse o pensate si nasconde semplicemente la voglia di un mondo che possa essere alla portata di tutti . Ma è veramente possibile sognare? Sì : quando ci si rifugia nella fantasia perché si avverte il peso di essere un contrasto tra gli eguali, una nota stonata per chi non sa andare oltre, no nel momento in cui la persona/Donato sceglie l’autenticità alle solite convinzioni e lo scrittore /Bratti prova, invece, nonostante tutto, ad assecondare la sua vocazione.