Vincenzo Sardiello – Riempire i vuoti

Riempire i vuoti è l’affresco di un mondo in cui si intrecciano aspettative, disillusioni, abitudini e quotidianità. I personaggi, senza un nome e spesso privi di un’anima, vivono le proprie giornate cadenzate da ritmi alienanti perdendosi in una forzatamente festosa folla solitaria. Intuiscono una assenza e vogliono il cambiamento, ma non hanno gli strumenti necessari per riempire il vuoto che avvertono. I maldestri tentativi di reazione sfociano nel comico e riaffermano il loro profondo senso di inadeguatezza. Il viaggio in questo mondo, che poi è proprio quello che abitiamo tutti, è diviso in tre parti. La prima, fuori scena, è una riflessione solitaria. La seconda, ritratti, è una relazione tra solitudini. L’ultima, in scena, riporta tutti nel mondo. Qui la scrittura, prima sincopata, diventa pienamente teatrale. Chiude il libro un testo tratto da un fatto di cronaca avvenuto in provincia durante il fascismo che ben si sposa con lo spirito generale dell’opera. In un mondo che vuole le vite tutte uguali, ognuno può sentirsi libero di vivere la solitudine a modo proprio. Buona lettura.